Centro stampa del Movimento Politico Sociale Panrusso EURASIA
Risultati della Conferenza Politica del 1-3-2002
Il 1 marzo 2002 si è tenuto il Consiglio Politico
allargato del Movimento Politico Sociale Panrusso EURASIA, durante il quale
è stata approvata ai voti la trasformazione del Movimento nel Partito
EURASIA. Il Congresso Costituente del Partito EURASIA si terrà il
30 maggio del corrente anno.
Dall’indirizzo del dirigente del movimento EURASIA, Aleksandr Dughin:
«Il percorso che l’Occidente ha imboccato è un percorso
distruttivo, per sé medesimo come per coloro che sono tentati di
seguirlo. L’Occidente stesso deve essere salvato. La sua è una civiltà
spiritualmente vuota, falsa, mostruosa. Dietro la prosperità economica
vi è il totale degrado spirituale. A noi non serve una prosperità
al prezzo della perdita del nostro volto umano. L’originalità della
Russia, la sua differenza rispetto sia all’Occidente sia all’Oriente, è
un valore positivo che va preservato, sviluppato e curato. Noi, non diversamente
dal mondo intero, proviamo dolore per le migliaia di vittime degli attacchi
dell’11 settembre a New York. E tuttavia oggi vediamo come gli USA stiano
sfruttando quella tragedia per rivitalizzare le proprie tendenze espansioniste:
senza tante cerimonie, con il pretesto della lotta al terrorismo, rafforzano
le proprie posizioni in Asia Centrale e penetrano nella zone di influenza
russa nei paesi asiatici della CSI. Questo è un duro colpo inferto
alla strategia eurasista».
Riferendosi al conflitto fra Chiesa Cattolica e Chiesa Ortodossa
Russa, Dugin ha sottolineato come in questo caso il significato geopolitico
sia più complesso: «Il Cattolicesimo è simbolo dell’Europa,
allo stesso modo che l’Ortodossia è simbolo della Russia. Questo
conflitto volutamente provocato ostacola lo sviluppo delle relazioni russo-europee.
Relazioni molto importanti per l’eurasismo. Lo scopo è allontanare
la Russia dall’Europa, enfatizzando il divario di valori spirituali. Chi
ne trarrà beneficio? Non l’Europa, non la Russia, né il Vaticano
o la Chiesa Ortodossa Russa. Soltanto gli USA».
Nella parte della sua relazione dedicata alla posizione di EURASIA
rispetto alla politica interna, Aleksandr Dughin ha sottolineato tre priorità:
1. Rafforzare l’unità strategica della Russia, la sua omogeneità
geopolitica, la linea verticale del potere, limitare l’influenza dei clan
oligarchici, sostenere l’iniziativa economica nazionale, combattere il
separatismo, l’estremismo e il localismo.
2. Federalismo eurasista. Conferire alle formazioni etno-culturali
lo status di soggetti politici, applicando il principio del «diritto dei
popoli».
3. Economia eurasista. Autarchia dei grandi spazi, de-privatizzazione
dei settori strategici dell’economia, subordinazione dei meccanismi di
mercato agli interessi dell’economia nazionale.
Gli eurasisti sostengono le politiche di V.V.Putin. «Ai nostri
occhi Putin è il sostenitore di una politica di potenza statalista,
un patriota che mira a rafforzare la linea verticale del potere, un cristiano
ortodosso, fedele alle radici spirituali russe ma leale nei confronti delle
altre confessioni tradizionali eurasiatiche. Putin è per noi colui
che salva il paese dal separatismo e dalla disgregazione ed incoraggia
il processo di integrazione nell’ambito dell’Unione Economica Eurasiatica
(UEE) e della CSI; uno dei pionieri della creazione dell’UEE».
Parlando delle prospettive della costruzione del Partito, Dughin
ha affermato che oggi l’idea eurasista è condivisa e sostenuta dalla
maggioranza dei cittadini russi.
«Secondo una recente indagine sociologica, il 100% dei rappresentanti
dell’intelligentsia umanista riconosce l’eurasismo come filosofia ideologica
e fenomeno politico. Il 50% circa si identifica o simpatizza con l’eurasismo.
Del restante 50%, la metà lo considera un fenomeno interessante
seppure discutibile, l’altra metà manigesta un atteggiamento negativo.
Sono dati esaltanti».
Grande successo dell’eurasismo nei paesi della CSI. Movimenti eurasisti,
in procinto di unirsi al partito EURASIA, esistono in Kazakistan, Armenia,
Ucraina, Bielorussia, Tajikistan e Georgia. Il partito EURASIA è
ufficialmente registrato in Lettonia. Correnti eurasiste esistono
anche in Inghilterra, in Italia, in Israele, in Pakistan e in Austria,
e si preparano alla registrazione in altri paesi europei.
Nel suo indirizzo ai partecipanti al Consiglio Politico, il Supremo
Mufti dei Musulmani di Russia e dei paesi europei della CSI, Sheikh-ul-Islam
Talgat Tadzhuddin, ha dichiarato: «Dopo un lungo periodo di stretta
collaborazione, siamo convinti di poter fare molto insieme per il rafforzamento
del potere statale nella difficile questione dell’armonico sviluppo delle
relazioni inter-etniche e inter-confessionali. Diamo il nostro pieno appoggio
alla trasformazione del Movimento nel Partito politico russo EURASIA.
Tuttavia, secondo la legge russa, organismi religiosi quale la Direzione
Spirituale Centrale dei Musulmani (DSCM) non hanno diritto a prendere posizione
rispetto all’adesione ad un partito. Al fine di risolvere questa delicata
situazione, per contribuire nel modo migliore alla realizzazione dei nobili
scopi dichiarati dal movimento EURASIA, nonché per offrire ai Musulmani
russi la possibilità di esercitare il proprio diritto costituzionale
alla piena partecipazione alla vita politica e partitica dello Stato russo,
abbiamo stabilito che la dirigenza del DSCM e la stragrande maggioranza
dei nostri membri, che condividono l’orientamento patriottico pro-presidenziale
del partito EURASIA, potranno iscriversi in quanto cittadini della Federazione
Russa, e non in quanto ministri religiosi.
Auspichiamo una cordiale fraterna collaborazione in nome della rinascita
spirituale e morale e della prosperità della nostra Grande Patria
Russa».
Hanno partecipato al Consiglio Politico anche Sergej Aleksevic Posokov
(Consigliere alla Presidenza della Repubblica Bielorussa), Baltash
Trusambaev (ambasciatore del Kazakistan in Turchia), Ashot Manucharyan
(ex consigliere per la sicurezza in Armenia), Enver Tokaev (leader della
diaspora del Karachaev a Mosca), David Karpov (rabbino).
Erano presenti alla conferenza anche Yuri Vasilevic Jakutin (ministro
del governo Tuva), Leonid Grigorevic Ivlev (ex dirigente del Direttorato
principale per la politica interna), Jurev Mikail Zinovevic (della frazione
«Yabloko» alla Duma), rappresentanti di tutte le ambasciate dei paesi della
CSI, giornalisti stranieri e rappresentati delle principali testate russe.
Alla fine dei lavori si è svolta una conferenza stampa allargata.
Testo originale pubblicato da EURASIA
http://www.eurasia.com.ru/01march.html
Trad. di M. Conserva
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